Al tempo dei MEDISAURI gli strumenti a disposizione del Medico erano in molti casi simili a quelli contemporanei, ovviamente con materiali meno sofisticati, forme un po’ più bizzarre, senza gli ausili digitali inclusi in numerose strumentazioni odierne e mancavano quasi totalmente le apparecchiature per la diagnostica (c’erano i raggi X e poco altro, l’elettrocardiografo del 1911 e l’elettroencefalografo del 1929 sono abbastanza recenti, la TAC, la PET, la RMN, l’Ecografia etc.. erano in un futuro ancora lontano). Qui vedremo una piccola carrellata di dispositivi utilizzati in passato ed in parte utilizzabili ancora oggi. Ma per altri, fortunatamente, ora ci sono delle alternative! |
AUTOCLISTERE Iniziamo con un inquietante reperto che non è coerente con il contenuto di questo sito, in cui sono inseriti materiali non provenienti da Musei e simili, ma è troppo curioso per essere censurato. Il Paziente si sedeva sulla cannula infilandola proprio lì dove state pensando. Dopo aver riempito di qualche soluzione per clismi il cilindro metallico, premeva sullo stantuffo e si auto-inoculava il liquido, sempre lì dove state pensando. Estratto il tutto, probabilmente faceva sèguito una seduta liberatoria su un vaso da notte. Questo strumento si trova all’Hospice de Dieux a Beaune, in Borgogna, uno degli edifici più belli ed interessanti che abbia mai visitato in vita mia.
Per info: http://www.hospices-de-beaune.com/
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CONTENITORI DA FARMACIA Non sono certo una rarità, ma è sempre gradevole vedere questi barattoli in vetro dalle mille fogge e dimensioni, ormai scomparsi dalle Farmacie attuali.
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FLACONI IN VETRO
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Vetro brunito, si poteva usare per evitare la degradazione di sostanze fotosensibili o per sostanze colorate e coloranti quali ad esempio la Tintura di Iodio.
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Meravigliosa boccetta contagocce; a seconda di come si ruota il tappo a forma di cuoricino, dal beccuccio esce il liquido in singole gocce oppure a flusso continuo. Ovviamente esiste anche la posizione “chiuso”
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Questo flacone è “firmato” dalla Farmacia Peona di Ivrea (TO), oggi scomparsa.
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CONTENITORE IN LEGNO PER ERBORISTERIA Databile intorno alla prima metà del 1800, è una scatola di grandi dimensioni (circa 45x20x15 cm) usata in una erboristeria di Cuorgnè (TO) per contenere e conservare erbe medicinali. Leggerissima, ancora oggi chiude perfettamente! |
SIRINGA IN VETRO DA 1 cc e STERILIZZATORE Le siringhe monouso? It’s a long way… Così, in attesa di poter dire “Già fatto?”, si utilizzava la siringa in vetro, sperando che ogni tanto venisse cambiato l’ago che si spuntava rapidamente! Ovviamente prima dell’uso era necessaria la bollitura; si usavano solitamente gli sterilizzatori come quello qui a fianco fotografato, da riempire di acqua e poi da mettere sul fornello. Un vero rituale!
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AGO DA PARACENTESI Si inseriva a fondo l’ago, si estraeva il lunghissimo mandrino e il liquido (pus, sangue, siero, liquor o quant’altro) drenava copioso dall’ago infilato nel corpo del malcapitato paziente! Dolore assicurato!
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APPARECCHIO PER SUFFUMIGI Se ancora ai giorni nostri i suffumigi sono diffusissimi quale mezzo di somministrazione di farmaci o prodotti per le vie respiratorie, le apparecchiature a disposizione al tempo dei Medisauri erano più simili al motore di una locomotiva a vapore che ad uno strumento medico. Quelle di oggi sono molto più serie, ma certamente non sono esteticamente splendide come quella che si vede nella foto qui sotto.
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